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IL SUMMIT

Spaccio, gang giovanili, vandalismi: «Prefettura in lotta contro la criminalità»

I sindaci che hanno partecipato al vertice a Soresina plaudono verso l’apertura al territorio

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

16 Novembre 2022 - 05:00

Spaccio, gang giovanili, vandalismi: «Prefettura in lotta contro la criminalità»

Massimo Dell’Anna, Giuliano Gerbo, Davide Sinigaglia, Il prefetto Galli, Diego Vairani e Salvatore Guzzardo ieri al tavolo tecnico sulla sicurezza a Soresina

SORESINA - Ieri il summit in Sala Gazza. Il prefetto di Cremona Corrado Conforto Galli ha incontrato in Sala Gazza i sindaci e i delegati di Soresina, Annicco, Azzanello, Cappella Cantone, Casalbuttano ed Uniti, Casalmorano, Castelverde, Crotta d’Adda, Genivolta, Gerre de Caprioli, Grumello Cremonese, Olmeneta, Paderno Ponchielli, Pizzighettone, San Bassano, Sesto ed Uniti e Spinadesco per parlare dei problemi legati alla microcriminalità nei piccoli paesi e nelle cittadine dell’Alto Cremonese. Tanti i temi affrontati, ufficialmente segretati prima e dopo il vertice. Si va dallo spaccio alle gang giovanili, passando per vandalismo e problematiche di varia natura legate ai minori. Alla fine il giudizio delle fasce tricolore è corale: «L’apertura della Prefettura ai territori e alle periferie è una ventata d’aria fresca. Il Comitato Itinerante è, rispetto alle riunioni nella sola Cremona, meno freddo e informale, più efficace. Bene così». Galli, da parte sua, ha ribadito in concerto coi numeri uno delle forze dell’ordine, come questo strumento possa essere convocato su temi ad hoc anche dai singoli sindaci e dai distretti per diventare ancora più incisivo.


Via Matteotti, a Soresina, per un giorno diventa base operativa anti-crimine della provincia. Nessuna funzione operativa ma qui, protetti da una strettissima maglia di segretezza che tiene fuori, almeno fisicamente, anche la stampa, i sindaci del circondario possono parlare col Questore Michele Davide Sinigaglia, il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri Colonnello Giuliano Gerbo, il comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Massimo Dell’Anna, il presidente della provincia Mirko Signoroni, e il comandante della Polizia provinciale Salvatore Guzzardo delle loro preoccupazioni. Che, cambiano i nomi delle città e i più piccoli dettagli, ma sono sempre le stesse e sono, bene o male, tutte legate al disagio giovanile: lo spaccio e l’abuso di droga la fanno da protagonisti, al paio coi vandalismi e gli schiamazzi, ma a tener banco è soprattutto l’organico all’osso.

«Tanti problemi sono in capo ai Comuni e ai nostri agenti di polizia locale – hanno osservato unanimemente le fasce tricolori – ma siamo privi di mezzi e personale per garantire, da soli, controlli adeguati». E, ancora, l’appello al prefetto: «La nostra è, comprensibilmente, la figura che a livello istituzionale è la più esposta quando si parla di rimostranze da parte dei cittadini legate all’ordine pubblico. Serve collaborazione capillare». L’invito raccolto senza esitazione.


Un capitolo a parte rappresentato dalla questione relativa al «business delle catapecchie agli stranieri», cioè alla criticità sollevata dal sindaco Diego Vairani che ha denunciato il problema sociale che vede proprietari italiani affittare o vendere a persone disperate, spesso immigrati, degli edifici malmessi o ristrutturati quanto basta per stare in piedi, con le comprensibili conseguenze poi scontate dall’intera comunità. Trattandosi di incontri a porte chiuse, e la ragione sarebbe proprio quella di permettere ai sindaci di parlare senza filtri senza il timore di strumentalizzazioni, è difficile ricostruire i punti salienti del confronto. Si sa però che tutte le parti in causa hanno preso coscienza dell’emergenza e sono pronte a mettere in campo quanto necessario per arrivare alla radice del problema.

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