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PIEVE D'OLMI

Il campanile è tonato a splendere

Il restauro è terminato. Ora la facciata. Il parroco ai fedeli: «Serve la vostra generosità»

Serena Ferpozzi

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serena.ferpozzi@gmail.com

15 Settembre 2022 - 05:05

Il campanile è tonato a splendere

PIEVE D'OLMI - Il campanile, rimesso a nuovo grazie ad un intervento di restauro conservativo, svetta sopra la comunità di Pieve d’Olmi. E dopo questa importante operazione il parroco don Emilio Garattini si pone un altro ambizioso obiettivo: effettuare un intervento di restauro della facciata della chiesa parrocchiale. Ma per farlo, oltre al bonus facciate e al sostegno di qualche altro finanziamento richiesto ad hoc, servirà anche l’aiuto e la generosità dei fedeli.


Durante la festa dell’oratorio, martedì sera, sono stati illustrati i lavori che hanno interessato la torre campanaria. Nel corso dell’incontro Sergio Canevari ha illustrato la storia della parrocchiale e del suo campanile, supportato da materiale ritrovato negli archivi locale e diocesano. L’architetto Guido Chiari (direttore dei lavori) ha invece approfondito la parte tecnica, mentre la restauratrice Federica Rizzi, con l’ausilio di immagini, ha presentato le varie tecniche usate nelle fasi di restauro.


Per rimettere a nuovo il campanile della chiesa di San Geminiano si sono resi necessari 150 mila euro. La torre era stata «impacchettata» ed era stato richiesto il benestare da parte degli uffici della Soprintendenza delle Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Mantova e Lodi. Ed ora, dopo sei mesi, è tornata all’antico splendore. «Una parte delle risorse, 101 mila euro per la precisione, siamo riusciti ad averli tramite la Cei grazie all’otto per mille, il rimanente grazie al bonus facciate» spiega il parroco.


«Si è trattato di un intervento di tipo conservativo – illustrano i restauratori – che ha richiesto trattamenti per togliere problematiche legate a muschi, licheni e attacchi microbiologici. Contemporaneamente si è provveduto anche alla messa in sicurezza di alcune porzioni quali la ghiera dell’orologio. È stata messa in sicurezza usando dei perni in vetro resina, rifissando la struttura muraria con idonei consolidamenti. Dopo il trattamento sono state effettuate le puliture».


Gli specialisti hanno messo in campo anche dei consolidamenti mirati laddove l’intonaco era distaccato dalla struttura muraria. Essendoci diverse stratificazioni si è proceduto al consolidamento sia delle parti in superficie che in profondità. Al termine si è poi proceduto alla tinteggiatura. Un intervento importante e necessario visto che era dal 1990 che non venivano effettuati lavori. Il parroco ha poi parlato del futuro della chiesa che necessita di interventi di restauro anche alla facciata e alle due parti laterali. «Per il momento – spiega don Garattini – penseremo alla facciata e richiederemo il benestare della Soprintendenza».

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