L'ANALISI
02 Agosto 2022 - 18:12
Il polo logistico della Trasporti Pesanti di Piadena Drizzona
PIADENA DRIZZONA - Il piazzale a parcheggio non poteva essere ampliato in quel punto, in mancanza dell’autorizzazione richiesta, vista la presenza di vincoli paesaggistici legati alla presenza del canale Delmona. In estrema sintesi, questo ha deciso il Tribunale amministrativo regionale per la Lombardia, sezione staccata di Brescia, dichiarando «in parte inammissibile e in parte improcedibile» il ricorso presentato dalla Sinvest srl (gruppo Trasporti Pesanti), difesa dagli avvocati Flavia Manerba e Alessandra Casari, nei confronti dell’ordinanza emessa il 17 agosto 2018, a firma del responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Piadena, che chiedeva di sanare l’abuso.
La Sinvest, si ricorda nella sentenza, «esercita l’attività di trasporto su gomma mediante autocarri e autoarticolati, utilizzando a tal fine una vasta area a destinazione produttiva, posta nel Comune di Piadena e ricompresa all'interno di un unico Piano di lottizzazione comprendente aree assoggettate a vincolo paesaggistico». Con permesso di costruire dell'8 settembre 2015 rilasciato alla società Trasporti Pesanti di Storti Tullio & C. S.r.l., «il Comune di Piadena autorizzava la realizzazione, all’interno dell’area indicata, di un capannone ad uso officina e magazzino, nonché di un piazzale di sosta per i mezzi della società». Nel corso dei lavori la società ampliava il piazzale di sosta, «interessando a tal fine una porzione ulteriore dell’area oggetto di vincolo paesaggistico e accumulando ai margini la terra di riporto risultante».
Con l’ordinanza del Comune veniva ingiunto alla società «la rimozione dei cumuli di terra di riporto e la demolizione del piazzale entro il limite di distanza di 80 metri dalla sponda nord del canale Delmona-Tagliata». Questo in quanto si riteneva quando realizzato difforme «dal permesso di costruire e dall’autorizzazione paesaggistica in precedenza rilasciati». Sinvest s.r.l. ha impugnato tale atto con ricorso straordinario al Capo dello Stato ed è poi finito davanti al Tar con la richiesta di annullamento del provvedimento comunale. Il Comune di Piadena, assistito dall’avvocato Domenico Bezzi, si è opposto alla richiesta.
La società ha anche presentato al Comune una istanza di rilascio di permesso di costruire in sanatoria della parte di piazzale oggetto di ampliamento, nonché di accertamento della relativa compatibilità paesaggistica. Va inoltre precisato che l’intervento, come accertato dall’amministrazione nel suo sopralluogo, «è consistito nella realizzazione di piazzali in asfalto, utilizzati come parcheggi, per circa 6 mila metri quadrati e che, oltre l’asfaltatura di un’ampia porzione di terreno, è stata posta in essere la modifica della quota del piano di campagna originaria, con accumulo di terra per una profondità di almeno 50 metri, con un innalzamento della quota del piano di campagna di circa 1-1,50 metri».
Il Comune, dopo aver accertato che l’ordine di eliminare il piazzale non autorizzato non era stato eseguito, con atto del 26 febbraio 2021 ha disposto l’acquisizione delle aree oggetto dell’abuso al patrimonio comunale. Infine, con provvedimento del 31 marzo 2021 l’amministrazione ha emesso una sanzione pecuniaria nella misura massima di 20 mila euro, come conseguenza del fatto di non avere eseguito l’ordinanza. Nella sentenza si ricorda anche che il Comune, preso atto del mancato rilascio della sanatoria, aveva concesso «ancora 90 giorni alla ricorrente» per rimettere a posto le cose. Il Tar ha condannato la parte ricorrente al pagamento delle spese processuali, 3 mila euro.
La decisione è stata presa dai giudici Bernardo Massari, presidente, estensore, Alessandra Tagliasacchi, consigliere, e Marcello Bolognesi, referendario. «Premesso che la nostra amministrazione ha ereditato questa questione, avviata prima del nostro arrivo – commenta il sindaco Matteo Priori —, per il Comune non c’erano alternative di fronte all’accertamento di un abuso. Nessuna volontà di danneggiare l’azienda, dunque».
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