L'ANALISI
27 Luglio 2022 - 05:00
CASTELVETRO - La crisi di Governo congela anche le decisioni su una delle infrastrutture più attese, contestate e impattanti di cui il territorio abbia mai discusso: il terzo ponte sul Po. Infatti l’audizione parlamentare in commissione Ambiente, richiesta a maggio dal deputato cremonese del Pd Luciano Pizzetti e che avrebbe avuto come protagonista il concessionario autostradale Autovia Padana, alla luce degli ultimi avvenimenti politici, leggasi caduta del Governo con elezioni anticipate, non si terrà.
«Non c’era ancora una data fissata ma la stavamo concordando — spiega il deputato — in questa fase però le Commissioni si riuniscono solo per i decreti e dunque quell’appuntamento è destinato a saltare». Eppure sarebbe stato un passaggio fondamentale, ipotizzato proprio per l’estate e sicuramente entro settembre, necessario per capire le intenzioni della società del Gruppo Gavio. Nel precedente passaggio in commissione, proprio su richiesta di Pizzetti, era emerso che da parte dello Stato non ci sarebbero state obiezioni su tracciato e progetto. Ma ci sono termini burocratici da rispettare (la decisione deve essere presa categoricamente entro la fine del 2022) e modifiche tecniche da introdurre, ad esempio per adeguarsi alle ultime normative antisismiche.
Proprio per questo Autovia Padana ha commissionato carotaggi, che hanno interessato le aree di Castelvetro fino a poche settimane. «Nell’audizione la concessionaria autostradale dovrà chiarire quali siano le intenzioni reali alla luce del fattore economico — aveva auspicato Pizzetti —: il ministero infatti parla ancora di 350 milioni di euro, quando in realtà sappiamo bene che i prezzi sono saliti. La questione, ora, è prevalentemente economica: il tema è capire se i soldi bastino o meno». E senza un Governo, pianificare un’opera così onerosa è una chimera.
Anche il sindaco di Castelvetro Luca Quintavalla attende risposte: riferisce di non avere più ricevuto alcun aggiornamento da parte di Autovia Padana. Quanto ai carotaggi, i proprietari dei terreni hanno ricevuto visite sino a giugno. Poi le attività si sono fermate. Un paio di settimane fa, però, un agricoltore ha dovuto richiedere lo spostamento di un mezzo d’opera dell’azienda incaricata, lasciato all’imbocco del suo appezzamento.
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