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BRUCIANO LE RIVE DELL'OGLIO

Roghi, ritorna l'incubo. Il Parco: guardie mobilitate

Cinque ettari di vegetazione in fumo in un mese. Il presidente Ferrari: «Non possiamo escludere il dolo»

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

26 Luglio 2022 - 05:05

Roghi, ritorna l'incubo. Il Parco: guardie mobilitate

SONCINO/GENIVOLTA - «Un brutto ricordo, che pensavamo ormai lontano, si sta ripresentando. Non accadeva da tre anni, ma adesso ci troviamo di nuovo a fare i conti con gli incendi boschivi». Dopo i due maxi roghi susseguitesi nella riserva nell’ultimo mese, la preoccupazione nella voce del presidente del Parco Oglio Nord, Luigi Ferrari, è palpabile. Anche perché, a differenza delle altre sfide che impegnano l’ente, come la proliferazione di nutrie, cinghiali e pesci siluro, il nemico è ben più insidioso. E non ci sono armi infallibili per combatterlo.

Il presidente del Parco Oglio Nord Luigi Ferrari

«Abbiamo mobilitato la nostra Protezione civile e le Guardie ecologiche volontarie per pattugliare l’intero territorio di competenza», spiega il numero uno dell’oasi fluviale. «E siamo persino ricorsi alle fototrappole. Servono principalmente per monitorare la fauna ma, cosa che non si può al momento escludere, sarebbero utili nell’eventuale individuazione di un possibile piromane». Eventualità, quest’ultima, che non viene esclusa. «Si tratta di figure con cui in passato abbiamo avuto, purtroppo, a che fare. Adesso comunque la speranza è che il fenomeno non diventi critico».

Torre Pallavicina, a un paio di chilometri da Soncino, poi a Barco, poco fuori Orzinuovi. In un mese due roghi e quasi cinque ettari completamente arsi, oggi dall’aspetto di un grigio deserto. «Al momento — chiarisce Ferrari — non abbiamo prove che facciano propendere per un’azione dolosa e speriamo naturalmente che non sia così. Potrebbe in effetti trattarsi di cause accidentali. Con queste temperature, anche un semplice mozzicone di sigaretta è sufficiente a generare danni immensi. Per colpa dei piromani, tra il 2018 e il 2019, abbiamo visto scomparire distese verdi da Roccafranca a Villagana. Quest’anno, per ora, siamo di fronte a un’emergenza ancora gestibile, faremo in modo che non accada di nuovo». Allerta alta anche nel Parco del Serio Morto fra Castelleone e San Bassano dove fortunatamente, almeno finora, non si sono registrate fiamme fuori controllo.

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