L'ANALISI
17 Giugno 2022 - 19:42
Gli studenti dell’Università di Milano durante gli scavi del 2018
CALVATONE - Lunedì verrà aperta una nuova campagna di scavo a Bedriacum da parte dell’Università degli Studi di Milano, con una serie di visite guidate. Ne hanno parlato il sindaco Valeria Patelli affiancata dal professor Lorenzo Zamboni, responsabile del progetto, e Cristina Portioli, che segue le attività del Visitors Centre Calvatone-Bedriacum Maria Teresa Grassi.
«Il 25 settembre scorso — ha ricordato il sindaco — abbiamo inaugurato il Visitors Centre e l’affluenza è stata molto positiva. Per far scoprire le attività di scavo abbiamo pensato di organizzare il laboratorio ‘Bedriacum Lab’ e 233 sono stati i partecipanti nelle sei giornate di attività rivolte alle scuole. Adesso la novità è l’apertura della nuova campagna di scavo con la possibilità, il 24 e il 30 giugno e poi il primo, il 7, 8 e 14 luglio di effettuare delle visite guidate in due turni: il primo alle 15 e il secondo alle 16, partendo dal Visitors Centre. Dopo una introduzione al sito romano — ha continuato la Patelli — si raggiungerà con mezzi propri il cantiere archeologico dove saranno presentati i risultati delle indagini sul campo».
Per questioni organizzative è gradita la prenotazione al 339-3079093. «Ringrazio l’Università di Milano che da tanti anni porta avanti questo progetto di ricerca». Il sindaco ha sottolineato l’orgoglio della comunità calvatonese che riconosce il prestigio che ha il progetto scientifico Bedriacum, a livello nazionale e internazionale (di recente c’è stata una mostra in Belgio, ad esempio).
Zamboni ha spiegato che «sono già iniziate le attività preliminari di scavo» e ha manifestato il proprio compiacimento per quanto ha trovato a Calvatone: «Sono qua da poco ma ho riscontrato un piccolo miracolo già in essere. Cristina fa un lavoro eccezionale e il Comune offre un aiuto fondamentale. Per questo mi sento di ringraziare tutta la comunità di Calvatone. Da parte nostra vogliamo continuare questa avventura iniziata nell’85 e poi continuata dall’88 con la professoressa Gemma Sena Chiesa e poi con Maria Teresa Grassi. Va sottolineato che questo non è solo un cantiere didattico, ma scientifico. Il vicus di Bedriacum è un po’ un caso-studio, il paradigma di insediamenti lungo la via Postumia, oggetto ormai di tante pubblicazioni».
Da lunedì saranno in azione 20 studenti, più altri 4 della scuola di specializzazione e gli archeologi Stefano Nava e Federica Grossi. «Verrà indagato un settore nuovo, ma stiamo guardando già avanti con l’ausilio di nuove tecniche come le prospezioni geofisiche che hanno già dato alcune indicazioni sull’esistenza di strutture enormi, molto estese, che richiederanno un lavoro di analisi di parecchi anni. I primi risultati delle prospezioni geofisiche saranno presentati dopo l’estate». In quella circostanza dovrebbero essere rese note nuove informazioni sull’urbanistica di Bedriacum.
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