L'ANALISI
16 Aprile 2022 - 05:00
La vecchia casa dell'Enel, sede dell'Infopoint
MONTICELLI - I lavori di ristrutturazione alla vecchia casa del custode Enel sono terminati da qualche mese, eppure il promesso infopoint turistico non è ancora stato consegnato al Comune. Che, per garantire l’avvio della stagione di visite all’impianto di risalita della fauna ittica, può contare dunque solo sull’area esterna, dove è stato temporaneamente posizionato un bagno chimico. Ecco allora che gli amministratori comunali ‘bussano’ alla Regione Emilia-Romagna, invitandola a definire al più presto i passaggi burocratici necessari per arrivare all’intesa definitiva.
«Affinché la risalita dei pesci diventi davvero un’attrazione turistica – spiega l’assessore Daniele Migliorati –, l’infopoint è fondamentale. Ecco perché spero si possa arrivare al dunque in tempi rapidi. La cosa assurda è che l’edificio, ultimato penso da ormai sei mesi, è lì da vedere. Pronto, ma non utilizzabile. Ricordo che di fatto ci sono voluti quasi sei anni per arrivare ad un’apertura al pubblico dell’impianto di risalita e attendere di nuovo per potere utilizzare un’altra opera è veramente un dispiacere. Ci sarebbero possibilità di sviluppare l’accoglienza turistica, magari utilizzando la sala interna per convegni o per proiettare immagini, ma purtroppo questo resta un miraggio a causa delle burocrazie. Faccio appello alla Regione: si ricordi di noi qua nella Bassa Piacentina, che abbiamo tante idee e potenzialità per il turismo». Un appello condiviso anche dal sindaco Gimmi Distante, che già in occasione della firma del Contratto di fiume aveva evidenziato le potenzialità dell’area: grazie a conca e risalita potrebbe ospitare anche un turismo di tipo scientifico-divulgativo, ma una struttura per accogliere i visitatori è cruciale.
Ad ostacolare l’intesa fra Regione ed Enel potrebbe essere anche la trattiva sulla scadenza delle concessioni dei tratti fluviali alle centrali idroelettriche: sarà nel 2029, quando tutte le opere bagnate delle dighe passeranno in proprietà alla Regione e dovranno essere consegnate da Enel in stato di regolare funzionamento. Si tratta delle infrastrutture di raccolta, regolazione e derivazione dell’acqua, i canali di adduzione, le condotte forzate e i canali di scarico.
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