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Lavori assegnati ai familiari: "Non c'è abuso d'ufficio"

Doppia archiviazione per il sindaco Mauro Agarossi e il suo vice Riccardo Vitari

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

04 Febbraio 2022 - 22:24

Lavori assegnati ai familiari: "Non c'è abuso d'ufficio"

Il sindaco Agarossi e l'ingresso del tribunale

TICENGO -  L’acquisto della pensilina e di disinfettanti. La riparazione della serratura, la mano di vernice alla pista ciclabile, la ritinteggiatura dei muri del cimitero e altri lavoretti di restauro. Tutti lavori eseguiti «a regola d’arte». E, soprattutto, senza favorire le imprese di figli e familiari di consiglieri e assessori. Finiti un anno fa nella bufera politica con colpo d’ala giudiziario, il sindaco Mauro Agarossi e il suo vice Riccardo Vitari incassano una doppia archiviazione. Non hanno commesso un abuso d’ufficio. Lo hanno detto due gip del Tribunale di Cremona: Elisa Mombelli e Giulia Masci le quali, nell’accogliere le richieste di archiviazione della Procura, si sono pronunciate su vicende analoghe, entrambe nate da due querele ravvicinate nel tempo. Quelle presentate da Matteo Gorlani, consigliere di minoranza che nelle delibere di affidamento dei lavori ci aveva letto un «inciucio».

Per Gorlani, sindaco e vice di un paese di poco più di 400 abitanti, avrebbero dovuto astenersi quando, con delibera, furono affidati i lavori a familiari di assessori o consiglieri. Come la ritinteggiatura della pista ciclabile e dei muri del cimitero affidata all’«AGF colori di Agarossi A», l’impresa del figlio del sindaco. O come i lavori affidati alla ditta del padre dell’assessore Brugnoli. Tutti lavori «sotto soglia», scrivono i due gip. Dunque, non era necessario procedere attraverso una gara. Bastava l’affidamento diretto e così venne fatto. Ed ancora, lavori dati a ditte selezionate «sulla base di preventivi del tutto adeguati, così come attestato, per ogni determina, dall’ufficio tecnico». Lavori pagati a prezzi di mercato, insomma, non gonfiati. Nessun danno alle casse comunali.



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