L'ANALISI
07 Novembre 2021 - 06:00
CAPPELLA CANTONE - È sbucato da un campo, verosimilmente per attraversare la strada, e un’auto l’ha investito in pieno. Nemmeno la Paullese è immune all’allarme cinghiali. Un esemplare, venerdì sera, è stato centrato e ucciso in territorio di Cappella Cantone. Da quanto si è appreso, è spuntato dalla vegetazione in un punto in cui mancano le protezioni tra la carreggiata e la banchina, e l’automobilista che se l’è trovato davanti non ha potuto in alcun modo evitarlo, finendo per danneggiare in modo pesante la propria vettura. Non solo: a rischiare l’uscita di strada sono stati anche i conducenti che, in mezzo al buio, si sono trovati a dover schivare la carcassa rimasta sulla propria corsia; c’è chi l’ha evitata con una sterzata in extremis e chi invece con una brusca frenata.
Eloquente la testimonianza di una donna residente a Castelleone: «Mio marito è riuscita a schivarla solo perché l’automobilista coinvolto nell’incidente, fermo col proprio veicolo sulla corsia opposta, ha lampeggiato, segnalando il pericolo. Se penso che pochi minuti prima erano passati di lì anche mio figlio, e poi mia figlia e suo marito, la nostra famiglia l'ha scampata bella. Ormai bisogna prestare molta attenzione quando si viaggia di sera». La Paullese, a buon diritto, non è mai stata considerata un luogo pericoloso per gli incontri ravvicinati con la fauna selvatica. Ma qualcosa sta cambiando. E, come spiega il vice comandante della polizia provinciale, Marco Sperzaga, non è un caso che l’incidente si sia verificato in questo particolare periodo dell’anno. A spingere gli animali verso zone solitamente meno battute potrebbe infatti essere stata la caccia.
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