L'ANALISI
07 Settembre 2021 - 06:00
CREMONA - L’emergenza sanitaria innescata dalla pandemia da Covid-19 ha avuto ripercussioni rilevanti sul mercato del lavoro. E la provincia di Cremona è tra quelle che hanno risentito maggiormente dell'impatto della crisi: secondo i dati Istat contenuti nel Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes), nel 2020 il tasso di occupazione tra le persone di 20-64 anni nel territorio cremonese ha patito un calo del 4,5%. Si tratta della flessione più marcata fra le province del Nord Italia.
L'effetto pandemia si è fatto sentire in particolare sulle componenti più vulnerabili (giovani, donne e stranieri) che già partivano da condizioni occupazionali più difficili. Se il tasso di occupazione in Italia è sceso in media al 62,6% dal 63,5% del 2019, al Sud si è attestato al 48%, rispetto al 71,5% del Nord e al 67,4% del Centro. Tutte le province del Mezzogiorno si collocano nella coda della graduatoria nazionale con le più penalizzate che sono Crotone (35,6%) Vibo Valentia (40,0%), Caltanissetta (41,2%), Napoli (41,4%) e Foggia (42,6%). Nel 2020 le prime quattro province con i valori più elevati del tasso di occupazione sono nel Nord-Est: la migliore in assoluto risulta Bolzano (77,2%), seguita da Bologna (76,6%), Forlì-Cesena (75,3%) e Trieste (75,1%). Il cali di occupazione più ingente si osservano a Sassari con il -6,1%.
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