L'ANALISI
11 Marzo 2021 - 07:58
CREMONA (11 marzo 2021) - È un osservatorio privilegiato, un puzzle che si compone tassello dopo tassello e racconta di un mondo della scuola in sofferenza, che cerca di resistere, di arginare il disagio relazionale, non solo dei ragazzi. L’osservatorio sono gli sportelli di consulenza psicologica e di ascolto che il Criaf di Paola Cattenati non ha mai smesso di proporre e attivare, anche in tempo di Dad e di pandemia. «Abbiamo continuato in maniera più che mai intensa la nostra opera di ascolto sia in presenza, quando possibile, che da remoto — afferma Cattenati —. Il quadro che ne esce è impegnativo e racconta di un bisogno di confronto e dialogo importanti». La fragilità dei ragazzi, la messa alla prova delle famiglie, la fatica educante dei professori sono un tutt’uno che richiede attenzione e capacità di agire e reagire. «Tra le principali difficoltà riscontrate nei colloqui, mi preme segnalare le numerose condizioni di malessere personale e disagio causato dalla situazione di emergenza che si traducono in demotivazione generalizzata, difficoltà nell’autonomia e nell’organizzazione dello studio, ansia e paura del contagio — spiega —. Talvolta tali disagi si associano anche al ritiro scolastico e forme complesse di ritiro da esperienze sociali».
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