L'ANALISI
18 Dicembre 2020 - 07:01
CREMONA/CREMA (18 dicembre 2020) - «Le persone con disabilità non rientrano nelle categorie fragili con priorità alla vaccinazione anti Covid-19». La denuncia viene da Daniela Martinenghi, presidente di Anffas Crema e da Dario Diotti, presidente dell’associazione Paolo Morbi Anffas Cremona. Entrambi, come tutti i loro colleghi, sono rimasti di stucco nell'apprendere l'esclusione dei disabili da parte delle autorità in materia; per loro nessuna precedenza. «Sembra che le vaccinazioni avranno inizio intorno alla metà di gennaio - afferma la presidente cremasca - e che la priorità sarà data al personale delle strutture sanitarie, agli anziani residenti nelle Rsa, nonché alle persone fragili con pluripatologie. Tuttavia, tra le categorie a rischio da inserire quale priorità della campagna vaccinale, non sono state citate le persone con disabilità. I nostri vertici nazionali hanno pensato a una svista e lo hanno segnalato alle autorità sanitarie. Ma la mancanza di risposte comincia a farci sospettare che sia stato deliberatamente scelto di non inserire le persone con disabilità nella lista delle categorie prioritarie a cui somministrare le prime dosi di vaccino disponibili. Forse, qualcuno che sta nelle alte sfere del nostro sistema sanitario ritiene che la vita delle persone con disabilità abbia meno valore. Cosa questa non solo intollerabile dal punto di vista umano, ma contraria anche ai principi costituzionali e alle convenzioni internazionali».
Sulla stessa linea l’intervento di Diotti: «Condivido pienamente quanto affermato da Daniela. Siamo stati noi presidenti del territorio a spingere il presidente nazionale Roberto Speziale a scrivere alle autorità competenti per protestare contro questa esclusione incomprensibile». Il presidente di Anffas Cremona ci tiene a sottolineare come le persone disabili siano state dimenticate tre volte nel corso della pandemia in atto. «Nella prima fase sono state abbandonate a se stesse. Nella seconda si trovano ancora recluse, senza possibilità di contatto con l’esterno. Adesso che arriva il vaccino, non vengono considerate come categoria fragile e non viene loro riconosciuta alcuna priorità temporale. Io dico, che dopo essersi dimenticati troppo a lungo di loro, le persone con disabilità dovrebbero essere tra le prime a ricevere il vaccino».
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