L'ANALISI
31 Ottobre 2020 - 07:24
CREMONA (31 ottobre 2020) - È fioccata anche una nota di classe perché i ragazzi, nel cambio d’ora, giocavano con i banchi a rotelle... «Nessuno mette in discussione il compito dei docenti di dover riprendere un comportamento non adeguato dei ragazzi, ma come ci saremmo comportati noi se a 13 anni ci avessero dato dei banchi con le rotelle, modello auto a spinta? — si chiede Greta Tosi, mamma di un alunno di terza media alla Campi —. I ragazzi ci hanno segnalato che il piano di appoggio è troppo piccolo per appoggiare materiali che non siano un quaderno e una penna. Non possono regolare l’altezza, ma soprattutto non c’è il blocco delle ruote e questo impedisce, al minimo movimento, di tenere il distanziamento di un metro». In tutto sono cinque le classi in cui sono state adottate le sedute speciali, tanto care al ministro Lucia Azzolina. Le perplessità dei ragazzi sono passate ai genitori che hanno scritto al dirigente dell’istituto comprensivo Cremona 1, Piergiorgio Poli e al provveditore Fabio Molinari una lettera che non lascia dubbi sulle critiche alla sedute speciali: «Con la presente vorremmo segnalare il disagio riferitoci dai nostri figli in merito alle postazioni con le rotelle, introdotte all’interno delle nostre classi in sostituzione dei banchi tradizionali — scrivono —. Senza addentrarci nella questione dell’opportunità o meno di procedere con tale acquisto e senza soffermarci sul problema della maggiore responsabilità data ad insegnanti ed alunni nel mantenere le distanze di sicurezza, essendo le postazioni fornite di rotelle, vogliamo segnalare la inutilizzabilità della innovazione introdotta: i banchi annessi alla postazione hanno una dimensione irrisoria, non sufficiente neanche per contenere un quaderno alla volta».
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