L'ANALISI
24 Agosto 2019 - 08:04
CREMONA (24 agosto 2019) - Risposte unitarie e di sistema, un bouquet più generoso di offerte ai visitatori, e marketing più efficace. Sono questi gli ingredienti alla base della ricetta che Confcommercio e Confesercenti propongono per contrastare i deludenti risultati del turismo a lungo termine a Cremona secondo la classifica nazionale stilata da Il Sole 24 Ore. Un posizionamento, quello della nostra provincia, che ha riportato in primo piano il vecchio problema del turismo mordi e fuggi. A esprimere qualche perplessità su almeno una parte dei risultati della classifica è Vittorio Principe, presidente di Confcommercio: «Quelli de Il Sole 24 Ore sono in larga misura dati difficili da interpretare e andrebbero comunque approfonditi e studiati con maggiore attenzione. E poi interessano solo i temi legati al tempo libero che, di certo, da solo non è sufficiente a riassumere criticità e potenzialità di un territorio come il nostro. Queste analisi offrono una visione parziale della provincia».
Giorgio Bonoli, direttore di Confesercenti, prova a tracciare un quadro organico delle cause che portano sì turisti a Cremona, ma solo per pochi giorni, oppure che spingono in città visitatori mossi da un interesse molto particolare. «Le motivazioni sono molteplici: vuoi per quello che la città offre dal punto di vista delle attrazioni, che di solito in due o tre giorni vanno esaurite, vuoi che il turista che dall’estero arriva a Milano, dal capoluogo si allontana solo per spostarsi verso mete classiche come Venezia, Firenze e Roma. In alternativa, lo stesso turista fa visite da toccata e fuga, ma sempre tenendo Milano come base, oppure arrivando a Cremona solo per un breve stop a metà strada fra una meta principale e l’altra. D’altra parte nel raggio di pochi chilometri ci sono località che un visitatore cercherà sicuramente di vedere se si trova in Italia».
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