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SERGNANO
SERGNANO – E' in programma sabato un'altra assemblea sulla questione gas a Sergnano. Questa volta a organizzarla è il comitato No Gasaran che ha chiesto ospitalità all'oratorio di Sergnano. Al centro della discussione la centrale di pomapggio in porgetto nell'area sud di Sergnano e quella di stoccaggio già presente a nord.
Nell'assemblea precedente la discussione si è chiusa dopo l’una di notte nella palestra delle elementari dopo quattro ore anche tesi. Doveva essere l’occasione da parte della Snam Rete Gas di presentare il progetto di impianto di compressione ma è diventata la valvola di sfogo di una popolazione, la sala era gremita da circa 150 persone, che si sente circondata tra impianto di stoccaggio e questa nuova struttura a servizio della distribuzione del metano. Per questo la gente ha sollevato tutti i suoi dubbi attraverso un lungo comunicato letto dal portavoce del gruppo No Garasaran, Enrico Duranti e molte domande.
Dall’altra parte del tavolo il gruppo di tecnici e dirigenti della Snam ha cercato di tranquillizzare tutti spiegando le caratteristiche dell’impianto ma il dialogo non è stato facile. La variabile è la decisione di aumentare la portata del deposito di metano della Stogit con una sovrappressione, decisione che preoccupa molto i cittadini.
Ad aprire l’assemblea il sindaco di Sergnano Gian Luigi Bernardi che ha riassunto l’iter delle richieste per la realizzazione del nuovo impianto confermando la volontà dell’amministrazione di approfondire la questione: «Vogliamo chiarire ogni dubbio, anch’io faccio parte di questa comunità e non voglio che qualcosa possa danneggiarla».
La parola è andata poi ai dirigenti Snam Rete Gas Massimo Montecchiari e Agostino Limonta per la spiegazione di cosa sarà la centrale e di cosa porterà.
E’ toccato poi a Duranti, portavoce del comitato No Gasaran, leggere un comunicato in ci venivano elencati tutti i dubbi non solo sulla centrale Snam ma anche su quella Stogit con l’accusa di cementificare il territorio sergnanese e di non informare correttamente la popolazione. Il gruppo ha spiegato di aver presentato un ricorso al Tar del Lazio e uno al Tar della Lombardia contro la centrale.
19 Marzo 2013
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