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IL NODO DELLA FAUNA SELVATICA

Cinghiali, censimento chiuso: duecento esemplari da abbattere subito

La stima della presenza lungo le rive dellOglio, ora in azione guardie volontarie e agenti della Provinciale

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

07 Ottobre 2022 - 05:05

Cinghiali, censimento chiuso: duecento esemplari da abbattere subito

SONCINO - Il responso e la decisione. I cinghiali nel territorio del Parco Oglio Nord sono stimati, a censimento ormai concluso, in duecento. Che fare? Alternative non ce ne sono, «bisogna eradicarli», cioè abbatterli. «Le operazioni di cattura (leggasi eliminazione Ndr) — spiega il presidente del Parco Luigi Ferrari — sono ormai al via. Contiamo di cominciare nelle prossime settimane in collaborazione con gli agenti della Polizia provinciale. La presenza dei cinghiali, come del resto dei daini, in un territorio che non è il loro habitat naturale, rappresenta una criticità. Che non può essere ignorata e necessita quindi di una risposta decisa».


I dettagli su data e area della prima uscita sono secretati, come prevedibile, per evitare l’intromissione di frange animaliste. Il Parco Oglio Nord, allo stato attuale, sta solo aspettando che vengano vidimate le ultime autorizzazioni (date ormai per scontate, visto anche il chiaro indirizzo della Regione) e quindi i volontari potranno scendere in campo. Con loro i cacciatori e, soprattutto, gli agenti della Provinciali di Cremona, di Brescia e di Bergamo. «Il nostro personale — spiega Ferrari — si occuperà delle operazioni di contenimento e cattura all’interno delle aree protette della riserva. Il territorio limitrofo è invece affidato agli agenti».

Il presidente Luigi Ferrari


Sebbene, come detto, date ora del primo sparo non siano informazioni di pubblico dominio, fonti ben informate riferiscono che non si dovrà attendere oltre la seconda metà del mese. Ma perché la decisione di intervenire proprio ora? E soprattutto, perché è stata scelta la «linea dura»? Presto detto: l’operazione, che potrebbe apparire indigesta ad alcune frange estreme del mondo animalista e ambientalista, è in realtà a tutela proprio degli animali e dell’ambiente del Parco dell’Oglio. Il cinghiale, non essendo una specie autoctona ed essendo quindi priva di predatori, sta devastando con la sua riproduzione incontrollata flora, fauna e soprattutto le coltivazioni. Oltre a «rubare» cibo e territorio ad altri animali. Gli esemplari, passati — come detto — in meno di un anno da cento e duecento lungo le rive dell’Oglio, sono responsabili della devastazione di campi, ma anche di incidenti stradali.

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