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CORONAVIRUS. L'ASSISTENZA

Positivi curati a domicilio: così l’ospedale si «svuota»

Sei infermieri del centro servizi casa per casa: telefonate e verifiche in sinergia con l’Asst di Crema

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

04 Gennaio 2021 - 07:05

Positivi curati a domicilio: così l’ospedale si «svuota»

CREMA (4 gennaio 2021) - Sono 63 le persone positive al Covid 19 seguite a domicilio dai sei infermieri del centro servizi dell’Azienda socio sanitaria territoriale, organizzato da fine ottobre nell’edificio dell’ex Asl di via Gramsci. Un team che lavora in stretto contatto con il reparto di pneumologia del Maggiore, garantendo l’assistenza ai pazienti dimessi ancora bisognosi di cure domiciliari, e prendendo in carico quelli segnalati dai medici di base, così che non vadano in ospedale, evitando di ingolfare i reparti riservati ai malati di Coronavirus. In questi mesi sono stati 473 i cittadini complessivamente segnalati per le cure a casa. Gli infermieri utilizzano, per i loro spostamenti in tutto il Cremasco, sei Fiat Panda messe loro a disposizione dall’Asst. Le visite vengono pianificate periodicamente, ad esse si aggiungono quotidiane telefonate, così da tenere sempre sotto stretta osservazione i positivi con sintomi. Si tratta, insomma, di quella medicina di prossimità che da più parti, in occasione della prima ondata, era stata giudicata insufficiente. 

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