L'ANALISI
08 Ottobre 2020 - 06:42
CREMA (8 ottobre 2020) - Se la pista più accreditata resta il suicidio, le indiscrezioni sull’esito dell’autopsia, eseguita all’indomani del ritrovamento del corpo della 55enne di origine bresciana, morta nella palazzina dismessa dell’ex acciaieria Ferriera la sera del primo agosto, gettano un’ombra inquietante sulla fine della donna. Perché nessuna delle sei coltellate, riscontrate sul torace della senzatetto, è stata mortale. Ed il decesso è quindi avvenuto per dissanguamento, accompagnato — come facilmente intuibile — da una lunga agonia. E pur abbracciando sin dalle battute iniziali dell’inchiesta, come detto, l’ipotesi delle lesioni «autoinferte», per dirla come gli investigatori, la Procura della Repubblica di Cremona resta comunque intenzionata a spazzar via ogni dubbio. Tanto da aver disposto, già nel cuore dell’estate, che ad analizzare il coltello artigianale, scoperto accanto al cadavere e compatibile con le lacerazioni sul petto, siano gli esperti della Polizia scientifica di Milano.
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