L'ANALISI
26 Settembre 2020 - 07:29
CREMA (26 settembre 2020) - «Non ritengo ci siano i margini per una costituzione di parte civile da parte del Comune, ma l’amministrazione dovrebbe far sentire la sua voce in qualche modo, di fronte ad un fatto tanto grave». Non ricorre agli eufemismi Franco Bordo, fino alla scorsa legislatura deputato cremasco in quota Sel, in precedenza assessore e consigliere in aula Ostaggi e oggi uno dei pilastri del circolo Arci di San Bernardino, particolarmente attivo sul versante dei temi sociali. Il caso è quello del pestaggio, del quale è rimasto vittima nei giorni scorsi un 31enne nigeriano, richiedente asilo ospite di una comunità cittadina. Il giovane è stato preso a pugni in pieno volto, al culmine di una vera e propria «spedizione punitiva», come l’ha definita il dirigente del commissariato di polizia, il vicequestore Bruno Pagani. Gli investigatori da lui coordinati sono risaliti ai presunti responsabili, identificati in tre cremaschi, tra i 20 e i 42 anni, tutti con un impiego stabile e non sottoposti a «particolari attenzioni» da parte delle forze dell’ordine. Insomma, persone considerate non pericolose, alle quali agenti sono arrivati grazie alle immagini della videosorveglianza comunale, ma pure attraverso l’analisi delle celle telefoniche agganciate dai loro cellulari.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris