L'ANALISI
17 Luglio 2020 - 07:44
CREMA (17 luglio 2020) - I vertici di Autoguidovie optano per il silenzio. Dal consiglio di amministrazione è stato deciso di non rilasciare commenti sulla sentenza della Corte d’Assise di Milano che ha condannato Ouseeynou Sy a 24 anni di carcere per l’atto terroristico compiuto il 20 marzo del 2019, il dirottamento del pullman con a bordo i 50 studenti delle medie Vailati, due professori e una bidella. «In cda è stato concordato di non rilasciare alcuna dichiarazione agli organi di informazione» ha fatto sapere ieri nel tardo pomeriggio Corrado Bianchessi, ex direttore d’esercizio della società per l’area Cremasca e oggi alla guida dell’intero personale della holding milanese del trasporto pubblico. Sy, 48enne di origini senegalesi che viveva in città, era stato assunto da Autoguidovie nel 2004. Nei primi anni si occupava di pulizie e manutenzioni, poi aveva ottenuto la patente come autista ed era passato alla guida dei bus di linea. Si era sposato con una donna bresciana, dalla quale si era poi separato: è padre di due figli che hanno 19 e 14 anni. Nel 2007 aveva avuto la patente sospesa per guida in stato di ebbrezza, mentre nel 2018 aveva subito una condanna ad un anno per molestie. Nel dicembre scorso, il presidente della società di trasporti Camillo Ranza, ascoltato durante la sesta udienza del processo al dirottatore, spiegò che «Sy era un conducente come tutti gli altri, direi un buon conducente. Non abbiamo mai avuto motivi di contestazione. Eravamo a conoscenza di quel precedente di molestie (sfiorò il seno di una 18enne sul bus, ndr). L’avevamo sentito, aveva assicurato di essere innocente. Sicuramente l’avevamo spostato di turno e tolto da quella corsa».
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