L'ANALISI
04 Luglio 2017 - 08:16
Mauro Inzoli e Gerhard Ludwig Müller
ROMA - Cadono le teste in vaticano e più precisamente al vertice della Congregazione per la dottrina della fede, vale a dire l’organo competente a giudicare i comportamenti dei sacerdoti, compresi i casi di pedofilia. E l’eco della ‘scure papale’ risuona sino a Crema, dove brucia ancora la ferita dell’affaire don Mauro Inzoli, l’ex leader carismatico di Comunione e liberazione condannato in primo grado, nel giugno 2016 dal tribunale di Cremona, a quattro anni e nove mesi di reclusione, per violenza sessuale su ragazzini tra i 12 ed i 16 anni. Nei confronti dell’allora monsignore, l’ex Sant’Uffizio aveva sì avviato un procedimento disciplinare, ma tutto si era concluso con il mantenimento di Mauro Inzoli nei ranghi ecclesiastici, seppur privato di qualsiasi incarico (era il giugno 2014). Una ‘sentenza’, quest’ultima, poi inasprita direttamente dal Papa, con la riduzione allo stato laicale del cremasco 66enne, comunicata nei giorni scorsi alla diocesi e alla cui origine ci sarebbe anche l’appello al pontefice, rivolto dalla madre di una delle giovani vittime delle molestie. Un ragazzo, che non riuscì mai a superare il trauma e si tolse la vita.
«In considerazione della gravità dei comportamenti e del conseguente scandalo, provocato da abusi su minori, don Inzoli è invitato a una vita di preghiera e di umile riservatezza...». Il verdetto ecclesiastico d’appello, con il quale — tre anni fa — la Congregazione per la dottrina della fede aveva alleggerito il giudizio di primo grado, che nel 2012 ridusse Inzoli al laicato, portava proprio la firma del cardinal Gerhard Ludwig Müller. Ossia, dell’ormai ex prefetto del più potente dicastero vaticano. Perché il cardinale, sempre per decisione di papa Francesco, da poche ore non è più alla guida dell’ex Sant’Uffizio. E stando alle indiscrezioni, circolate Oltretevere, alla base della mancata conferma del prelato ci sarebbe proprio la linea ‘morbida’, seguita dalla Congregazione nei giudizi, o almeno in parte dei procedimenti, a carico di preti macchiatisi di molestie su minori.
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