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CREMONA

Un pomeriggio di presentazioni al Museo Archeologico

Il critico letterario Claudio Ardigò introdurrà 3 volumi

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13 Dicembre 2023 - 17:41

Un pomeriggio di presentazioni al Museo Archeologico
Il pomeriggio di sabato 16 dicembre si annuncia ricco: presso il Museo Archeologico San Lorenzo di Cremona saranno proposti 2 eventi culturali. 
• Alle ore 16 , verrà presentato il libro La Terramara di Ognissanti (2000-900 a.C.).
 
La terramara è stata una civiltà sviluppatasi nell’età del bronzo a partire dal 2300 a.C. fino al 700 a.C. nell’Europa centro-orientale. In Italia si è sparsa nella parte settentrionale lungo le rive dei fiumi e dei laghi.
 
In questo libro si parla della terramara di Ognissanti, rimasta in vita per oltre mille anni, e di come vivevano i suoi abitanti. La conferma di tutto questo è da attribuire a don Gioacchino Bonvicini, parroco della frazione di Pieve San Giacomo, che nell’autunno del 1893 ha iniziato gli scavi portando alla luce un tesoro di reperti oggi custoditi in alcuni musei d’Italia.
 
L'autore, Dante Fazzi, dialogherà con il critico letterario Claudio Ardigò.
  
 
 
• Alle ore 17.30, doppia presentazione in stile Fiera del Libro di Cremona, sempre con Ardigò come moderatore e l'infaticabile voce di Maria Emilia Mori:
Marco Zenone porterà il suo ultimo romanzo "Non ti voglio".
Enzo, neo adulto deluso e spaesato, trascorre le sue giornate in una comfort zone ritagliata su misura e popolata da troppi polli e poche aquile, angosciato dalla quotidiana convivenza con il diabete di tipo 1, malattia di cui soffre da quando era bambino. La sua fragilità mette in risalto le inquietudini e le sofferenze che il diabete tipo 1 può riservare a persone particolarmente sensibili, tribolazioni interiori spesso sottovalutate che travalicano i sacrifici imposti dalla terapia medica. Tra chi ignora i suoi affanni c'è purtroppo anche la bella Arianna, entrata nella sua vita in una elettrizzante notte di primavera e della quale lui si innamora. Sospeso tra personaggi eccessivi che gli rubano la scena, il protagonista affronta il peso delle insicurezze con l'unica arma che possiede, l'autoironia, grazie alla quale riesce a rendere comiche le molte sfaccettature della malattia, anche quelle più scomode e dolorose.
 
Silvia Andrea Russo illustrerà invece la silloge poetica "Graffiti".
“Graffiti” vorrebbe presentarsi come la fotografia di frammenti di vita incisi vir- tualmente sui luoghi della realtà. Attraverso il titolo della silloge si manifesta uno spettro di caratteristiche temati- che e formali che funge da filo rosso tra le poesie. Graffito è il cordone ombeli- cale che tiene unita la schiettezza della parola a una concreta e necessaria realtà materiale, è la forza libera e determinata con la quale si incide, è la ruvida deli- catezza di solchi e segni da percorrere con le dita, da sentire con il corpo, prima che con la mente e l’anima. Ma graffito è anche varietas di contenuti, messaggi, registri e forme. 
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